Header Image - Gluten Light

Tag Archives

One Article

The rediscovery of the cultivation of the oldest grain: the monococcum wheat (also called einkorn).

by luciano

We find a very detailed description on the cultivation of the monococcus, Monlis, Hammurabi and ID331 varieties, in an interesting degree thesis. Lorenzo Moi in 2013 under the supervision of CREA followed in Orosei Sardegna, all the stages of sowing, cultivation, harvesting and processing of these varieties that were also subjected to many analyzes concerning the various processing phases. (UNIVERSITY OF PADOVA DEPARTMENT OF AGRONOMY, ANIMALS, FOOD, NATURAL RESOURCES AND ENVIRONMENT Master’s degree in Agricultural Sciences and Technologies. THE MONOCOCCO WHEAT (Triticum monococcum L. ssp. Monococcum) IN SARDINIA: AGRONOMIC, RHEOLOGICAL, TECHNOLOGICAL AND DEVELOPMENT POSSIBILITIES Supervisor Prof. Marco Lucchin Correlatori Dr. Norberto Pogna Dr. Laura Gazza. Laureando Lorenzo Moi). Lorenzo Moi, Padovano, has dedicated himself to the rediscovery of ancient grains with rare passion, determination and expertise that have led him year after year to obtain unique products for organoleptic and healthy characteristics while preserving the biodiversity of the environment.
“Quando nel 2016 sono rientrato in Sardegna ho deciso che quella della coltivazione e trasformazione del grano diventasse la mia attività principale – racconta Lorenzo Moi –. Abbiamo iniziato a piccoli passi e ora abbiamo un’estensione di circa 15 ettari, che contiamo di triplicare nei prossimi anni. Per ora vendiamo solo ai privati, ma ci stiamo organizzando per aprire uno spaccio nel nostro mulino di Orosei. Vendiamo farina, pane carasau e vari tipi di pasta fresca, dalla fregula ai malloreddus». Il marchio che sta cominciando a cavalcare anche l’onda lunga del commercio elettronico si chiama “I grani di Atlantide” e richiama il mito ma anche il concetto di terra fertile. Un grano che punta sul suo alto contenuto proteico e che previene la celiachia: come testimoniano le relazioni degli Istituti di Gastroenterologia dell’università di Brescia e Federico II di Napoli.”