“Una volta ragionevolmente raggiunta la diagnosi di NCGS, la gestione e il follow-up dei pazienti sono completamente oscuri. Un approccio logico consiste nell’intraprendere un regime dietetico senza glutine per un periodo limitato (ad esempio, sei mesi), seguito dalla graduale reintroduzione del glutine. Durante la dieta priva di glutine, dovrebbe essere evitata l’ingestione del peptide prolaminico (gliadina), derivato da grano, segale, orzo, avena, bulgur e ibridi di questi cereali. Riso, mais e patate sono stati i tipici sostituti, ma oggigiorno si possono usare altri cereali e pseudocereali diversi come amaranto, grano saraceno, manioca, fonio, teff, miglio, quinoa e sorgo. Dopo un po ‘di tempo con una dieta priva di glutine, la reintroduzione del glutine può iniziare con cereali a basso contenuto di glutine (ad es. Avena). Inoltre, è possibile utilizzare il farro einkorn (Triticum monococcum), che non presenta tossicità diretta in vitro o ex vivo e basso contenuto di glutine (7%)[41]”. (Non-celiac gluten sensitivity: Time for sifting the grain. Luca Elli, Leda Roncoroni, and Maria Teresa Bardella. Copyright ©The Author(s) 2015. Published by Baishideng Publishing Group Inc. All rights reserved).